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ECCO PERCHè ILARIA DEL CARRETTO MORì


Hai mai sentito parlare di Ilaria del Carretto?

Ilaria è quella fanciulla che riposa nel Duomo di Lucca.

Si tratta di un sarcofago scolpito da Jacopo della Quercia nel Quattrocento.

La domanda sorge spontanea: perché questa donna ha una sepoltura così importante?


All'epoca le donne non godevo di grandi attenzioni, anzi... Per cui trovare un monumento a una donna nella chiesa più importante di una città, non è banale.

Ilaria del Carretto è stata la seconda moglie di Paolo Guinigi. Paolo era profondamente innamorato di Ilaria: infatti, è l’unica delle quattro mogli ad essere ancora ricordata come la “consorte del Signore di Lucca”.

Ilaria nasce nel 1379 a Zuccarello, in Liguria, e diventò la sposa di Paolo Guinigi nel 1403 per volere di suo padre. Il loro primo incontro avvenne il 2 febbraio 1403 sul Ponte San Pietro a poca distanza dalla città e fu subito amore: il giorno successivo furono celebrate le nozze!

Pur di festeggiare il lieto evento nel migliore dei modi, Paolo revocò temporaneamente le leggi suntuarie, che impedivano alle famiglie più agiate di fare mostra della loro ricchezza.

I festeggiamenti andarono avanti per giorni e giorni e come segno del suo amore e della sua fedeltà Paolo regalò a Ilaria un cagnolino.

Meno di un anno dopo diede alla luce il primo figlio, Ladislao, e l’anno successivo una bambina, Ilaria Minor. Ma ahimè, Ilaria spirò poco dopo il parto. Era l’8 dicembre 1405.

Per lei il marito commissionò il famoso sarcofago, capolavoro di Jacopo della Quercia, artista senese: un’opera che avrebbe richiamato poeti e artisti da tutta Europa nei secoli.

Voci maligne però dicono che fu Paolo Guinigi ad aver avvelenato la sua signora. Forse per gelosia? Forse per contrarre un nuovo matrimonio? e il monumento funebre lo commissionò solo per mettere a tacere le dicerie.

Intorno alla bellezza della statua sono nate altre leggende come quella del “turista innamorato”. Passando di lì, il turista si innamorò della bella Ilaria e il suo amore fu tale da spingerlo a voler staccare la testa della scultura. Il cagnolino ai piedi del sarcofago, però, prese improvvisamente vita e mise in fuga lo strano innamorato.

Un'altra leggenda vuole che a Ilaria fosse molto caro il giardino pensile in cima alla Torre Guinigi e che oggi lei sia ancora seduta nel giardino e solo un’anima buona

può realmente vederla.


Un'altra tradizione lucchese era quelle di portare le ragazze a toccare il naso di Ilaria: avrebbe portato fortuna e un buon matrimonio!


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annalisa.marraccini@gmail.com
(+39) 347 6960039

Annalisa Marraccini
Dott.ssa in Scienze del Turismo e Guida turistica e ambientale,
Acompagnatore turistico e Direttrice tecnica di AdV e Turismo


Via A. F. Doni 22/a Firenze 50144
P.I. 06227470488 C.F. MRRNLS92P47D612T 

Professione esercitata ai sensi di L. 4/2013

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