TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SULLA BEFANA
- Annalisa Marraccini
- 6 gen 2020
- Tempo di lettura: 3 min

Chi non conosce la canzoncina “La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte….”?!
Mi ha sempre affascinato la figura della Befana e ho tanti ricordi legati al mattino del 6 gennaio (tra cui la guerra con mio fratello che mi fregava i dolcetti….).
Me la vedevo proprio quella vecchietta che arrivava di notte a cavallo di una scopa per riempire le calze appese sul camino.
E la mattina trovavo sempre i biscotti mangiucchiati e il bicchiere di latte vuoto!
Che spettacolo!
Oggi, nella sua giornata, ho voluto approfondire la sua storia!
Intanto la parola Befana da dove viene e che vuol dire?
Il termine Befana è una corruzione lessicale di Epifania (--> bifanìaà --> befanìa --> Befana), che significa venuta o manifestazione e di solito si intende quella di Cristo.
Adesso la domanda sorge spontanea: che cosa c’entra la Befana, una donna anziana, che vola su una scopa logora e porta caramelle ai bambini… una strega… con la venuta di Dio?
L'origine è probabilmente legata a dei riti propiziatori pagani, simili a quelli celtici: una sorta di ringraziamento e buon auspicio per il raccolto dell'anno trascorso e quello seguente.
Gli antichi Romani ereditarono tali riti e celebravano per il solstizio invernale la ricorrenza del Sol Invictus, una festa dedicata a degli dei solari: la dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita di Madre Natura.
I Romani credevano che in queste dodici notti delle figure femminili volassero sui campi coltivati, per propiziare la fertilità dei futuri raccolti[, da cui il mito della figura "volante".
Secondo alcuni, tale figura femminile fu dapprima identificata in Diana.
La Chiesa di Roma nel IV secolo cominciò a condannare tutti i riti di questo genere, ma la gente continuava a celebrarli e allora lentamente furono accettati e rivisitati.
Nacque una versione religiosa la quale racconta che i Re Magi in viaggio per Betlemme avessero chiesto informazioni sulla strada ad una vecchia, e che avessero insistito perché lei andasse con loro a portare i doni al salvatore.
La vecchia rifiutò, ma poco dopo, pentita, preparò un sacco pieno di doni e si mise in cerca dei Magi e del bambino Gesù.
Non trovandoli bussò ad ogni porta e consegnò i doni ai bambini sperando di potersi far perdonare.
Forse per una contaminazione con la festa di Halloween, la Befana ha le sembianze di una strega, ma in realtà è una vecchina affettuosa e la sua scopa volante è un antico simbolo che rappresenta la purificazione delle case (e delle anime), in previsione della rinascita della stagione.
La ricorrenza dell'Epifania fu proposta alla data della dodicesima notte dopo il Natale, ovvero il 6 gennaio, assorbendo così l'antica simbologia numerica pagana: la venuta di Dio porterà ad una nuova rinascita.
In alcune versioni si dice che sia la moglie di Babbo Natale, o in altre una sua amica o una sua parente; in altre invece si narra che siano in leggera conflittualità visto che il signore in rosso andrebbe a spargere la voce della non esistenza di questa vecchina.
In altre ancora si racconta che la Befana abbia un marito (Il Befanotto) molto vecchio, brutto a tal punto da incutere terrore nei bimbi vedendolo arrivare, mentre accompagna la sua vecchia e malandata moglie.
Mi raccomando non confondere la Befana con le streghe della tradizione anglosassone. Una Befana vera, infatti, non ha il cappello a punta, come spesso appare su molti siti, blog, e persino in alcune pubblicità televisive. Usa invece esclusivamente un fazzolettone di stoffa pesante (la pezzóla) o uno sciarpone di lana annodato in modo vistoso sotto il mento.
Ha una scopa, usata spesso per appoggiarsi o per volare brevemente.
Secondo la tradizione orale, la Befana consegna regali ai bambini buoni o carbone e aglio ai bambini biricchini. Il carbone - o anche la cenere - da antico simbolo rituale dei falò inizialmente veniva inserito nelle calze o nelle scarpe insieme ai dolci, in ricordo, appunto, del rinnovamento stagionale, ma anche dei fantocci bruciati.
Nell'ottica morale cattolica dei secoli successivi, nella calze e nelle scarpe veniva inserito solo il carbone e/o l'aglio come punizione per i soli bambini che si erano comportati male durante l'anno precedente.
Sapevi che la Befana è una figura folkloristica tutta italiana? se vai a giro per il mondo è difficile trovarla!
.png)
Commenti