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ECCO COME è NATO IL PESCE D'APRILE

Scherzi, dispetti e risate per il pesce d’aprile! Vediamo un po’ da dove ha origine questa usanza così bizzarra!

Avete mai sentito parlare delle feste dell’Hilaria celebrate nell’antica Roma? Io no… quindi ho approfondito!


L’Hilaria, che in latino significa “gioioso”, si festeggiava il 25 marzo in onore della dea Cibele, la madre degli Dei. Si festeggiava il fatto che dopo l’equinozio il giorno è più lungo della notte: si celebrava il lento ma graduale svanire delle oscurità dell'inverno e l'attesa di una stagione più gioiosa e luminosa.

Oltre a giochi e processioni in questo giorno erano permessi gli scherzi e si prediligeva il mascheramento, come nel nostro carnevale.

Un’altra delle ipotetiche origini di questa strana festa riguarderebbe il beato Bertrando di San Genesio. Avete mai sentito parlare del beato Bertrando di Sa Genesio? Io no... quindi ho approfondito!

Il beato salvò il papa dal soffocamento provocato da una spina di pesce in gola e per gratitudine il pontefice decretò che nella sua città, Aquileia, il primo aprile, non si mangiasse pesce.


Un’altra ancora vuole che la tradizione del pesce d’aprile sia legata alla Francia di fine Cinquecento, dove si era soliti festeggiare il Capodanno tra il 25 marzo e il 1 aprile con uno scambio di doni.

Quando fu adottato il calendario gregoriano però si cominciò a festeggiare l’arrivo del nuovo anno il 1 gennaio e probabilmente il 1 aprile si scambiavano scherzosamente pacchi regalo vuoti...

C’è chi ha intravisto l'origine del Pesce d'aprile nel mito di Proserpina: dopo essere stata rapita da Plutone viene cercata invano dalla madre, che viene ingannata da una ninfa...

Altri ancora pensano che sia uno strascico della festa pagana dei Veneralia (dedicata a Venere Verticordia, “che apre i cuori”, e alla Fortuna Virile) che si teneva il 1º aprile.

La festa dei Veneralia era una festa in cui le donne si recavano al tempio di Venere e, dopo aver pulito la statua della dea, la decoravano con fiori di rosa; successivamente andavano nei bagni pubblici maschili e, coperte di solo mirto (come Venere quando venne sorpresa nuda mentre faceva il bagno) pregavano la Fortuna Virile affinchè il loro uomo non si accorgesse dei difetti fisici.

Anche il nome nella tradizione cambia di paese in paese: per esempio, in Scozia è nota col nome di Gowkie Day (dallo scozzese gowk = "cuculo"), e pare che proprio qui sia nato il popolare scherzo che consiste nell'attaccare un avviso recitante "calciami" (kick me) sulla schiena della vittima.

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annalisa.marraccini@gmail.com
(+39) 347 6960039

Annalisa Marraccini
Dott.ssa in Scienze del Turismo e Guida turistica e ambientale,
Acompagnatore turistico e Direttrice tecnica di AdV e Turismo


Via A. F. Doni 22/a Firenze 50144
P.I. 06227470488 C.F. MRRNLS92P47D612T 

Professione esercitata ai sensi di L. 4/2013

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