IL FURTO DELLA GIOCONDA: ECCO COME è ANDATA
- Annalisa Marraccini
- 1 ago 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 13 ago 2022

è il 22 agosto 1911 e siamo a Parigi, nel Museo del Louvre.
Gli artisti Louis Bermuda e Frederic Languillerme come al loro solito giungono al museo per studiare i grandi maestri del passato.
Nel salone Carré, però, si accorgono che non c'è più la Gioconda di Leonardo Da Vinci.
Chiedono al capo della sicurezza se l'opera è stata spostata, ma questi senza perdere tempo avverte il direttore del museo, Monsieur Homolle.
Nel giro di poco arrivano il capo della polizia, il prefetto di Parigi e il sottosegretario di stato delle Belle Arti.
Non ci sono dubbi: la Gioconda è stata rubata!
Tutto il personale viene interrogato, anche gli operai che si trovano lì per ristrutturare un'ala dell'edificio, ma niente.
Viene lanciato un appello ai cittadini di Parigi, ma ancora nessuna traccia.
Dopo due anni....
è il 1913 e siamo a Firenze.
Il collezionista d’arte, Alfredo Geri, vuole organizzare una mostra nella sua galleria d'arte e per l'occasione mette sul giornale un annuncio per farsi prestare alcune opere.
Numerose sono le proposte, ma una cattura la sua attenzione.
Da Parigi riceve una lettera con la proposta della compravendita della Gioconda, firmata "Monsieur Leonard V."
Alfredo Geri non si fa scappare l'occasione e invita il misterioso Leonard V in un albergo di Firenze per discutere della compravendita.
Appena il collezionista mette gli occhi sull'opera, non ha dubbi: è lei.
La tela è proprio quella della Gioconda, anche un occhio inesperto non avrebbe potuto non riconoscerla.
Chi è Monsieur Leonard V e come diavolo aveva fatto ad avere con sè la Gioconda?
Alle sette del mattino di quel famoso 22 agosto 1911, Vincenzo Peruggia, operaio della ditta Gobier, era entrato nel museo dalla porta Jean Goujon, quella riservata agli operai, e senza dare troppo nell’occhio staccò dalla parete la Gioconda.
Indisturbato tolse il dipinto dalla cornice e se ne uscì mettendoselo sotto il giubbotto e prese l’autobus. Forse per le forti emozioni sbagliò strada e per non fare troppo tardi a lavoro lasciò la preziosa opera in un cespuglio nella Rue de Hopital Saint Louis.
Una volta tornato al Louvre si giustificò del ritardo dicendo di essersi ubriacato la sera prima...
Finito il turno di lavoro, tornò al cespuglio e una volta a casa costruì una cassetta di legno per custodire il dipinto e lo nascose in un apposito spazio ricavato sotto il tavolo.
Quando venne a sapere che a Firenze stavano cercando opere per una mostra, Vincenzo non resistette e contattò il collezionista, per vendergli la Gioconda di Leonardo e si firmo "Monsieur Leonard V."
Due giorni dopo si recò a Firenze e venne subito arrestato!
Sapevi che furono arrestati anche Guillame Apollinaire e Pablo Picasso perchè considerati possibili complici?
L'evento ispirò Michel Deville per il film "Il ladro della Gioconda". Lo trovi anche su Youtube.
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